Delusion Damage: Cosa succede veramente tra uomini e donne

[In questa serie, pubblico la traduzione in Italiano di alcuni articoli del sito Delusion Damage. Hanno cambiato la mia vita ed il mio modo di pensare, spero possano essere una lettura interessante anche per voi!]

Come abbiamo spiegato in precedenza, la specie umana è divisa in due diversi generi, maschile e femminile, entrambi provvisti di differenze nel funzionamento dei propri corpi, menti ed istinti. Differenze dovute principalmente alle diverse sfide che abbiamo dovuto affrontare nel nostro passato evolutivo. Ricorderai anche che ogni parte di noi è costruita principalmente per facilitare la sopravvivenza e riproduzione, e che questa è la prima direttiva che motiva tutto il nostro comportamento.

Essere umani, costruiti con progetti vecchi 50mila anni, nel nostro mondo moderno causa importanti cambiamenti nel nostro comportamento. Ovviamente, non andiamo a caccia armati di lance e non ci mettiamo a raccogliere radici e frutta per sfamarci. La parte di “sopravvivenza” della nostra missione istintiva è per lo più soddisfatta. Andiamo al supermercato due volte la settimana, compriamo del cibo, lo portiamo nelle nostre caverne super-tecnologiche che ci fanno stare caldi e comodi indipendentemente dal tempo meteorologico, e mangiamo e dormiamo sotto la protezione della società contro predatori umani o animali. Raramente capita che la sopravvivenza di un moderno occidentale possa venire messa in discussione.

Ovviamente, tutto ciò richiede del denaro, e la maggior parte di noi lavora per ottenerlo. Siamo abituati a pensare che lavoriamo per sopravvivere, ma questo non è strettamente vero. Con, diciamo, 10.000€ l’anno, una persona in salute può sopravvivere perfettamente. Infatti, lo standard di vita che ci possiamo permettere con questi soldi sarebbe considerato opulento dalla maggior parte dei nostri antenati. La maggior parte di noi dovrebbe lavorare solo per una piccola frazione del tempo che usiamo adesso per sopravvivere.

Perché allora ci ostiniamo a lavorare così duro se non per la nostra sopravvivenza? Per la nostra riproduzione, ovviamente. Le molte ragioni che le persone trovano per giustificare le proprie scelte di carriera possono sembrare varie, ma possono essere quasi completamente definite in due categorie. Quella rara è che si sceglie di lavorare più dello stretto necessario semplicemente per il piacere di farlo. In altre parole, perché gli istinti interpretano il lavoro come avente valore di S&R anche se magari non ne ha.

Nell’altra condizione, molto più comune, le persone fanno lavori che non amano particolarmente per più tempo dello stretto necessario, e se gli chiedi perché, ti daranno una moltitudine di motivi. Alcuni sono riconducibili all’idea che tramite il lavoro possano ottenere qualcosa che li renderà felici (un’idea veramente da riconsiderare),  mentre gli altri motivi tendono ad essere più o meno collegati al successo riproduttivo. Le persone lavorano duro per permettere una “buona vita” ai propri figli, per ottenere posizioni di comando o di prestigio in modo da avere più potere o “status” sociale, per permettersi stili di vita opulenti ben al di là dei propri bisogni, o semplicemente per conformarsi all’idea della nostra società che dice che devi lavorare duro.

Provvedere per la propria prole è di ovvio interesse per la riproduzione e non richiede una maggiore spiegazione. Posizioni distinte, di comando o di fama cadono tutte nelle categorie di potere e status sociale. Gli stili di vita opulenti servono, certo, parzialmente per il comfort, ma raramente una persona lavorerebbe 80 ore la settimana leggendo documenti legali o altro solo per comprare una bella casa dove spendere la mezzora di tempo libero che avrà di sera. Una motivazione molto più importante per comprare la bella casa o la macchina sportiva o il campo da golf privato è, ancora, lo status sociale che le altre persone ti riconosceranno per i tuoi possedimenti. Conformare alle aspettative della società ti fa guadagnare l’approvazione delle altre persone, che è un’altra forma di status sociale.

Alla fine, è tutta una questione di potere e status sociale, che sono poi la stessa cosa. Il potere ti dà status sociale e lo status sociale ti dà potere: sono forme diverse della stessa moneta, come le banconote e le carte di credito. Che cosa, allora, rende lo status sociale così dannatamente desiderabile e rilevante dal punto di vista della riproduzione? La risposta è molto semplice.

Le donne sono attratte dai segni di status sociale negli uomini.

Di tutte le caratteristiche che un uomo può esibire, quelle che segnalano un alto status sociale sono le più attraenti per le donne. E’ per questo che essere ricco ed essere famoso possono avere effetti simili sul successo con le donne di un uomo: sono entrambe forme diverse della stessa cosa, potere o status sociale. Attirare le donne significa successo riproduttivo per un uomo, ed è questa la motivazione istintuale che si nasconde dietro molte delle conquiste del genere umano: l’hanno fatto per il sesso. Gli uomini sono costruiti per desiderare il successo perché il successo genera status che a sua volta genera sesso. Questa è anche la ragione per cui la maggior parte delle figure storiche importanti sono di sesso maschile. Non è verosimile che tutti gli uomini del mondo hanno in qualche modo cospirato sin dall’alba dei tempi per “opprimere” le donne e non lasciare che fossero figure storiche importanti, come suggerisce l’ideologia tipica della misandrìa, così come non è verosimile che tutte le donne siano fisicamente incapaci di fare qualcosa di significativo, come suggerisce l’ideologia misogina. Entrambe queste idee sono ridicole. La vera spiegazione è semplice: le donne non hanno la spinta istintuale di fare straordinari sacrifici per realizzare qualcosa di notevole in modo da ottenerne del sesso. Le donne non devono realizzare nulla per ottenere il sesso, esso è sempre loro disponibile gratuitamente a causa dello sbilancio dei costi nelle strategie di riproduzione tra uomini e donne.

Perché, allora, anche le donne lavorano duro e si battono per ottenere status sociale? La spiegazione che lo fanno per attirare gli uomini di qualità migliore sembra facile ed allettante, e a volte questo può essere effettivamente il motivo “cosciente” dietro queste scelte, ma non è una valida strategia di riproduzione. Perché?

Perché gli uomini non sono attratti dai segni di status sociale nelle donne.

Molte donne lavorano duro tutta la vita per fare carriera e non riescono a capire perché non riescono a fare in modo che un uomo di alto status si impegni con loro. La risposta è che stanno affrontando il problema nel verso sbagliato. Stanno proiettando ciò che attrae la loro mente femminile sulla mente maschile, ma il meccanismo maschile per l’attrazione sessuale è, per ragioni evolutive, diverso da quello femminile. Ricorda, il ruolo naturale del maschio è quello di provvedere alla sopravvivenza mentre il ruolo naturale della femmina è quello di provvedere alla riproduzione. E’ per questo che le donne sono attratte dallo segni di status negli uomini mentre questi ultimi non ne sono attratti.

Gli uomini sono attratti dai segni di fertilità nelle donne.

Ecco perché la giovane stagista col corpicino sodo va a letto col presidente. L’alto status di lui attrae lei, e l’alta fertilità di lei attrae lui. E’ fatta. Non importa quanto potere abbia la moglie di lui, è comunque molto meno fertile ed i suoi istinti lo sanno.

C’è ovviamente un’altra ragione per cui le persone cercano disperatamente di ottenere status sociale, e ne abbiamo parlato prima: l’ego. Sin dall’infanzia ci hanno insegnato a credere che non possiamo essere felici senza una ragione logica da usare per convincere gli altri che siamo almeno altrettanto bravi. Lo status sociale è il candidato ideale come il tipo di cosa che può alimentare l’ego. Ovviamente, imparare a costruire autentica fiducia in sé stessi e ad essere felici indipendentemente dalle circostanze è un’alternativa molto più salutare e meno complicata che cercare di pompare l’ego con lo status sociale.

Questo lascia le necessità riproduttive come l’unica ragione per rincorrere lo status sociale. Come abbiamo detto, esso non funziona per le donne perché il loro status sociale non attira gli uomini, ne deduciamo quindi che l’idea di doverlo rincorrere per necessità riproduttive da parte di una donna è un’illusione ed ella non fa altro che danneggiarsi comportandosi così. Per gli uomini invece funziona, ma è difficile e doloroso e c’è un’alternativa molto, molto più facile. Rincorrere le donne alla maniera difficile, quando si conosce l’alternativa più semplice ed efficace è pazzia. L’illusione che lo status sociale sia indispensabile per attirare le donne causa danni incalcolabili in una miriade di forme, che discuteremo meglio più tardi. Per adesso, diamo uno sguardo all’alternativa migliore:

Ti ricordi cosa attira le donne? E’ lo status sociale? No. Sono i segni di status sociale. Questi segni sono largamente comportamentali, e questi comportamenti, che colloquialmente chiamiamo “gioco“, possono essere imparati. Imparare a comportarsi come un uomo di alto status attrae le donne esattamente come avere l’alto status ed è molto, molto più facile. E’ “imbrogliare”? Forse un po’. Certamente non lo è più che truccarsi, indossare reggiseni “push up” e tutte le altre cose che le donne fanno per sembrare più fertili ed attraenti. E chi stiamo imbrogliando, in ogni caso? Solo il processo di selezione naturale. E sinceramente, il processo di selezione naturale viene preso a calci in culo tutti i giorni da contraccettivi, aborti, trattamenti per la fertilità, dal welfare e da una miriade di altri prodotti della civiltà. In aggiunta, come esseri umani, non siamo interessati alla selezione naturale tanto quanto ci interessa la nostra felicità, quindi questo conflitto non esiste proprio. Lasciamo che le donne si rendano il più attraenti possibili e che gli uomini si comportino nel modo più attraente. Quanto più il nostro ambiente è pieno di persone attraenti, tanto più diventa divertente viverci.

Se ci deve essere competizione sessuale, facciamo che sia di un tipo che non sia così dispendioso, doloroso e dannoso come lo è la catena lavoro-soldi-potere che lega molte persone ed i loro sforzi. Lasciamo che le persone aumentino la propria attrattività nel modo più facile e meno dannoso che possiamo trovare.

Molto di ciò che le persone fanno nel poco tempo che rimane dopo il lavoro è fatto per interesse riproduttivo. Le persone si allenano in palestra, spendono ore truccandosi e vestendosi in costumi selezionati con cura, svolgono attività ed esercitano le proprie abilità per far colpo sugli altri, e si ritrovano in vari tipi di “mercati delle carni” per mostrare i loro beni e cercare potenziali partner. Se facciamo qualsiasi cosa che non aumenta il nostro potenziare riproduttivo, o che non viene fatto nell’idea sbagliata che aumenterà il nostro potenziale riproduttivo, è di solito qualche passatempo leggero che scegliamo perché siamo troppo stanchi per fare altro. Guardiamo la TV, giochiamo ai videogiochi, perdiamo tempo su internet… Aspettiamo fino al momento in cui le richieste delle nostre illusorie strategie di riproduzione vengono a farci pressione di nuovo.

Perché così tanti di noi sono così illusi nei loro tentativi di seguire i propri istinti riproduttivi? Come nel caso dell’azienda che si assicura di non risolvere mai i tuoi problemi, la risposta dipende dalle persone che vogliono farti lavorare duro in modo da massimizzare il proprio profitto finanziario. I soldi sono la risposta. La pubblicità e la cultura popolare ti dicono che devi guadagnare sempre più soldi che ti porteranno status sociale, e che puoi spendere per cose che a loro volta ti porteranno status sociale. Status che, ti vogliono far credere, è la migliore e unica strada verso la soddisfazione dei tuoi istinti riproduttivi.

Questo messaggio funziona in modo abbastanza naturale sugli uomini, che sono già naturalmente predisposti a procacciarsi status sociale. Non funzionava però molto bene sulle donne, e questo non piaceva agli speculatori che non erano soddisfatti di ottenere profitto solo da metà della popolazione. Avevano bisogno di fare in modo che anche le donne lavorassero duro per ottenere status sociale e, nel corso dell’ultimo secolo, hanno impiegato una strategia che si è dimostrata piuttosto efficace.

All’inizio del secolo scorso, alcuni tra i più ricchi imprenditori del tempo, tra i più ricchi uomini della storia fino ad allora, uomini che avevano fatto la propria fortuna in gran parte utilizzando pratiche finanziarie predatorie e distruttive che avrebbero causato la caduta del mercato azionario nel 1929 e la Grande Depressione, utilizzarono le proprie risorse per inventare uno schema che invitasse anche le donne nei loro meccanismi.

Finanziarono il più grande sforzo nella storia umana per inculcare idee illusorie alle donne. Idee che avrebbero causato grandi danno non solo nelle vite delle donne che ci avrebbero creduto, ma nelle vite di ogni uomo e donna della società, illusioni che nel corso del secolo a venire avrebbero portato la nostra civilizzazione sull’orlo del collasso. Che sapessero o meno quali sarebbero stati i risultati delle proprie azioni è discutibile, ma questo è ciò che fecero per guadagnare ancora più soldi:

Questi uomini ricchi e potenti fondarono un movimento che sosteneva – preparatevi a ridere – di contrastare il regno degli uomini e promuovere uguaglianza tra tutte le genti. Il movimento femminista riuscì a far credere alle donne che erano mentalmente uguali agli uomini, che avrebbero dovuto volere le stesse cose che gli uomini volevano, e che qualsiasi infelicità avessero nelle proprie vite fosse causata dal non avere ciò che gli uomini avevano e, nello specifico, che questa colpa fosse da addossare agli stessi uomini che avevano intorno – i loro padri, mariti, fratelli e figli – che, secondo le femministe, avrebbero “oppresso” le donne durante tutta la storia umana e non avrebbero quindi permesso loro di ottenere la felicità.

Sembra difficile credere che una serie tale di evidenti menzogne ed impossibilità logiche sia riuscita ad ottenere il favore della popolazione come è successo, ma questo dimostra come, con abbastanza soldi e pubblicità, puoi far credere alla gente quello che vuoi. Finanziato dai soldi degli uomini potenti, il movimento che sosteneva di combattere il potere maschile ottenne costantemente potere. Abolì leggi che riconoscevano la differenza tra uomini e donne, e creò un’atmosfera culturale dove il semplice sostenere che ci possono essere differenze tra uomini e donne viene immediatamente penalizzato in termini di status sociale.

Creò nuove leggi ed attitudini culturali per avvantaggiare le donne in quelle aree dove gli uomini avevano un vantaggio, e lasciare intatte quelle aree di legge e cultura che favorivano le donne agli uomini. Se  il femminismo fosse mai stato per l’uguaglianza, non si sarebbe mai chiamato “il movimento delle donne”. L’uguaglianza era solo il loro specchio per le allodole. Il singolo obiettivo del femminismo è quello di dare più potere alle donne. Non ci sarà mai una discussione all’interno del movimento dove si decida che l’uguaglianza è stata raggiunta e che è tempo di diminuire la fame di potere, perché l’intera ideologia del femminismo è basata su un’ideologia distruttiva di conflitto. Questa ideologia è basata su un’idea di “oppressione” che deve essere “combattuta”, e come ogni guerra questa non è finita finché un lato non ha tutto il potere e l’altro è stato sconfitto.

Anche le femministe di oggi credono che la loro infelicità è causata dagli uomini che le “opprimono” e le “rendono” infelici, che è un’idea illusoria sia per il semplice motivo che abbiamo menzionato qui, che per la ragione totalmente differente eppure egualmente corretta di cui abbiamo parlato qui. In aggiunta, credono che ciò di cui hanno bisogno per raggiungere la felicità è di prendere il potere dalle mani degli uomini in modo da essere loro ad utilizzarlo. Questa è un’illusione che incorpora diverse altre illusioni, in primis che possono ottenere la felicità tramite l’acquisizione, in secondo luogo che ciò che funziona per gli uomini funziona anche per le donne, ed in terzo luogo che ottenere il potere “funzioni” del tutto per gli uomini.

Convincendosi che sono in una “battaglia” e che vengono “colpite” da un “nemico” che deve essere “combattuto“, le femministe si rendono costantemente arrabbiate, condizione che le allontana ancora di più dal loro obiettivo di felicità. E’ molto difficile essere insieme arrabbiata e felice.

Il movimento femminista è condannato ad essere costituito principalmente da donne arrabbiate, infelici, affamate di potere, che non ottengono mai il risultato che cercano perché lo stanno inseguendo in una maniera completamente illusoria che non riflette la realtà. E’ difficile essere felice per una femminista, o essere femminista per una donna felice. Le due condizioni si respingono a vicenda perché una è costruita intorno all’accettazione la natura della realtà mentre l’altra è costruita sul suo rifiuto.

Se l’unico danno causato dall’ideologia femminista fosse limitato al gruppo di persone che ci credono, la situazione non sarebbe poi così grave. Ma ahimè, tutto condiziona tutto il resto ed il danno del femminismo ci condiziona tutti. Le leggi illusorie e attitudini culturali che le femministe sono riuscite a promuovere abusano e confondono continuamente innumerevoli persone che avrebbero il potenziale di vivere vite felici. Le donne lavorano duro e così facendo non riescono ad attirare gli uomini, gli uomini cercano di mettersi più in contatto con il proprio “lato femminile” per essere più appetibili alle donne e così facendo perdono qualsiasi comportamento attraente avessero in partenza. Alle donne viene insegnato che devono sentirsi inorridite ogni volta che vengono spontaneamente toccate da un uomo, e gli uomini vengono condannati per “molestie sessuali” causate dal trattare le proprie conoscenze femminili allo stesso modo in cui hanno sempre trattato quelle maschili – che è esattamente ciò che le femministe gli hanno detto che dovrebbero fare.

Davvero, la sofferenza creata nelle interazioni tra uomini e donne dalle illusioni femministe è incommensurabile. Ma i danni non si fermano qui. Le leggi femministe che prendono da chi lavora, produce e sostiene la civiltà e danno a chi non fa altro che lamentarsi stanno portando velocemente la nostra società alla bancarotta. La produzione è disincentivata e il pigro lamentarsi è incentivato. Ciò che vediamo accadere attorno a noi oggi è che le persone, ovviamente, diventano sempre meno vogliose di essere membri utili della società e cercano il più possibile di campare sulle spalle dei poveri stupidi che credono che l’unica soluzione sia lavorare. Il fascino del crimine cresce tra i delusi aspiranti lavoratori, l’animosità cresce tra i sessi, la sicurezza del nostro ambiente diminuisce per tutti noi, e giorno dopo giorno, il mondo diventa un posto peggiore dove vivere.

Se sembra che stia improvvisamente dicendo che le persone devono lavorare duro alle proprie carriere, lasciatemi chiarire: l’incredibile mole di lavoro che viene svolto nella nostra società serve solo a coprire l’incredibile livello di consumo, che serve solo a supportare le illusioni di cui abbiamo parlato prima. La società in cui viviamo è costruita su queste illusioni e collasserebbe senza il ciclo di consumo e lavoro. I programmi del diritto femminista che rendono il lavoro meno attraente contribuiscono direttamente al crollo della nostra società, senza offrire alcuna soluzione al problema che stanno contribuendo a creare. Il femminismo non è l’unica causa del declino della società occidentale, ma è un fattore importante nel creare ed aggravare un problema al quale non può fornire una soluzione, nel contempo rifiutandosi di ammettere ogni responsabilità.

Una donna che scopre la verità a proposito della propria ricerca di status sociale e riduce la propria quantità di lavoro ai livelli necessari per la sopravvivenza, e un uomo che impara “il gioco” e fa lo stesso, stanno riducendo il proprio consumo in proporzione con la riduzione della propria produzione, e smettono quindi di contribuire al violento collasso della società per contribuire invece ad una controllata discesa del ciclo di consumo. Questo processo è intrinsecamente bilanciato. Anche se ogni uomo e donna facessero così, staremmo più o meno bene. Ma, in un sistema che punisce chi produce e premia chi non lo fa, non è bilanciato. In questo sistema, essere un produttore è sempre svantaggioso e presto la produzione diminuirà al di sotto dei livelli necessari a sostenere il sistema, e il sistema collasserà. Questo è il tipo di sistema che il femminismo ha creato a partire dalla nostra società, e in questo momento siamo testimoni del collasso che sta gradualmente accelerando, e questo è veramente una brutta notizia per tutti noi.

Qual’è, allora, la risposta?

Cosa dobbiamo cercare di salvare della nostra società, e come?

Una volta che realizziamo che il ciclo del consumo non serve a niente, non per essere felici, non per essere attraenti, siamo pronti a liquidare la malata ed illusa forma di organizzazione sociale che serve a supportarlo. Una volta capito che non possiamo condonare programmi di diritti sbilanciati che disincentivano e alla fine uccidono la stessa produzione da cui dipendono, si manifesta il bisogno di un sistema migliore per provvedere alle necessità di chi non può badare a se stesso.

Sembra un problema difficile da risolvere?

Beh, non è compito nostro – è stato già risolto per noi. La soluzione è disponibile da quasi quarant’anni, ed è tempo che ognuno di noi la impari…

[Articolo originale: What’s Really Going On Between Men and Women.]

11 pensieri su “Delusion Damage: Cosa succede veramente tra uomini e donne

  1. Pingback: Citazione del giorno #5 | Alla scoperta di me

  2. Senz’altro interessante. Non sono d’accordo su tutto ma alcuni passaggi nella loro semplicità sono davvero geniali. Quello su uomini e donne, su cosa attrae i due sessi, mi è sembrato ovvio, era una cosa che in un certo senso sapevo già ma non volevo crederci; per questo mi ha colpito così tanto. Grazie per aver condiviso questo testo.

  3. Articolo interessante per certi versi, ma non ritengo che tutto si riduca ad una sopravvivenza legata alla ripoduzione e status sociale. La donna con il movimento femminista ha cercato rispetto. Ogni individuo cerca di dare un significato alla sua vita, e qualcuno ha deciso che quello della donna, indistintamente, fosse stare a casa per la cura dei figli e marito. La donna cerca la carriera nn perchè di riflesso cerca di raggiungere l’uomo avente uno status più elevato, ma perchè vuole essere indipendente ed evitare che l’uomo, più forte di lei (fisicamente), la releghi ad un ruolo che non la soddisfa: stare a casa sotto il potere del marito e godere delle concessioni che quest’ultimo le fa, a suo piacimento. Poi che la storia femminismo, emancipazione etc. abbia raggiunto livelli esasperati è un’altra cosa, ed è così che oggi c’è confusione tra i ruoli dell’una e l’altra parte. La risposta?! Bisogna cercare una strada nuova, viviamo in una società proiettata in un’innovazione continua sottoposta a tradizioni preistoriche a volte.

    • Grazie per il commento Anna, certamente il senso dell’articolo non è che le donne devono essere “sottomesse” agli uomini!

      Non sono d’accordo sulla tua conclusione che “qualcuno” ha scelto per le donne il loro destino sottintendento chissà quale cospirazione globale del genere maschile su quello femminile: Chiedendoci perché il movimento della liberazione delle donne è nato in un preciso momento storico credo possiamo avere una risposta più veritiera.

      Il movimento femminista infatti è nato a ridosso dell’unico periodo storico che lo avrebbe permesso, cioè l’unica era della storia umana nella quale, grazie alle innovazioni della tecnologia (pensiamo specialmente ai macchinari industriali) c’è stata la possibilità fisica per le donne di svolgere attività che prima erano obbligatoriamente relegate al “pater familias”; altre macchine, altra innovazione invece (lavatrici, lavastoviglie, ecc..) d’altro canto hanno “liberato” le donne dal loro ruolo domestico, rendendo meno necessaria la loro continua presenza in casa.

      In conclusione, nessuno si sogna di dire che “si stava meglio quando si stava peggio” o altre cose del genere: lo scopo di questo articolo è invece quello di farci riflettere su come il nostro passato preistorico abbia ancora un enorme peso sul nostro comportamento.

      • Ciao. Innanzitutto ti volevo ringraziare per aver tradotto in italiano questi articoli di Illusion Damage. Li ho trovati molto interessanti. Si tratta di argomenti sui quali mi ero già imbattuto, in passato, ma non erano certo spiegati con questa semplicità, chiarezza e completezza. Volevo chiederti due cose. A distanza di diversi anni, sei riuscito ad applicare le indicazioni contenute in questi articoli, e con quali risultati? Inoltre ti volevo chiedere come mai non continui con la traduzione del blog originale. A tal proposito, ho notato che i link che hai postato puntano a pagine rimosse di Illusion Damage, come mai? Grazie.

        • Ciao Dario,
          E’ incredibile come cambiando un’idea qui, un comportamento lì, giorno per giorno la nostra vita può trasformarsi.
          Tanti anni fa ogni giorno era uguale al precedente ed ero sicuro che sarei morto solo.
          Oggi vivo all’estero, sono in una relazione con una persona stupenda e ogni giorno lo vivo con serenità. La mia vita non è certo perfetta o particolarmente interessante, ma onestamente per adesso mi va bene così.

          Per rispondere alla tua seconda domanda, l’autore di Delusion Damage ha deciso di rimuovere tutti gli articoli dal proprio sito e di trasformarlo semplicemente in una serie di link. Io feci in tempo a scaricarmi un archivio appena leggibile di tutti gli articoli, ma era talmente grande che il mio vecchio PC si rifiutava di aprirlo 🙂 .
          A distanza di qualche anno effettivamente potrei continuare la traduzione di qualche articolo interessante…

      • Ti ringrazio di avermi risposto. Quasi non ci speravo di ricevere una risposta, vista la data degli articoli! Sapere che la tua vita è migliorata molto mi fa piacere, e mi fa sperare che il cambiamento sia sempre possibile. Sento sempre un senso di vuoto e di solitudine. E non riesco a vivere con serenità e gioia. Per molto tempo ho pensato che questo mio vuoto fosse dovuto al fatto che non ho un lavoro. Ma ultimamente mi chiedevo se fosse solo questo il problema. Ho sempre pensato che ci fosse qualcos’altro. Non è il lavoro o il denaro a dare la gioia di vivere. E mi sono imbattuto in questi articoli, che mi hanno dato tanti spunti di riflessione. E mi stanno facendo riflettere sull’importanza di riacquistare la felicità, al di là delle condizioni “esterne”. Per questo ho così tanto desiderio di leggere qualcos’altro. Gli articoli che sei riuscito a scaricare da Delusion Damage ho capito che li conservi ancora. Me li potresti mandare via email, o condividerli online (per esempio su Dropcanvas o Mega)? Anche se sono in inglese, penso che riuscirei a tradurli, con un po’ di impegno. E anzi potrei darti una mano nelle traduzioni. Ti ringrazio in anticipo. Dario.

      • Ciao escapist. Innanzitutto grazie mille per i documenti. Per quanto riguarda le mie giornate, non avendo un lavoro, ne dedico sempre una parte ad aiutare i miei genitori, perché vivo con loro. Gran parte delle ore le trascorro su internet, leggendo di argomenti che mi interessano (spiritualità, ad esempio). E la sera in genere guardo un film in streaming. Non esco molto. Esco soprattutto per sbrigare le commissioni, e con una mia amica 2 o 3 volte a settimana. Fra poco inizierò un lavoro stagionale che mi impegna tutta la giornata. Non è un lavoro che mi appassiona particolarmente, ma non è neanche un brutto lavoro. Purtroppo ho un forte senso di inadeguatezza che mi ha portato ad evitare situazioni nuove e di conseguenza a sentirmi apatico e demotivato. Non mi piace per niente questa situazione, mi sta consumando dentro, e vorrei tanto capire come uscire da questo stallo, come sentirmi “vivo”. So che forse detto così suona un po’ patetico ed autocommiserativo, ma la situazione è questa.

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