Alfa e Beta

Un concetto fondamentale nello studio della natura umana, specialmente quando ci interessiamo di seduzione, è la distinzione tra il maschio alfa e quello beta. Una volta capita la differenza, cercheremo sempre più di avvicinarci al modello Alfa e di allontanarci dalle nostre abitudini Beta. Questo non solo ci farà avere maggiore successo nelle nostre relazioni col gentil sesso, ma ci farà guadagnare maggiore soddisfazione nella nostra vita

Quella che segue è la definizione di maschio Alfa  e Beta, come descritta nel libro di Roosh, “Bang”.

Se avete mai guardato il Discovery Channel, probabilmente vi sarà capitato di vedere un documentario sui gorilla che mostra come il maschio dominante si cimenti in diversi atti sessuali con le femmine, seguito da riprese che mostano i gorilla beta che si masturbano in un angolo. Nel mondo delle scimmie, la dominanza del maschio alfa dipende dalla sua stazza, un tratto in base al quale le femmine effettuano la loro selezione. (se lo stesso fosse vero negli umani, gli unici a fare sesso sarebbero i palestrati). I maschi beta invece accettano la propria bassa posizione finche non sono pronti a prendere un rischio, sfidando il maschio alfa o creando una propria tribù.

La gerarchia alfa/beta non è molto diversa negli umani. I maschi beta accettano la loro posizione di inferiorità e lasciano che siano i maschi alfa a trombare la maggior parte delle donne desiderabili finche non sono pronti a mettersi al lavoro per diventare a loro volta alfa. Quando gli uomini vivevano in tribù, non c’erano libri o strumenti per imparare la psicologia, il comportamento e la seduzione. Se eri beta al momento della pubertà, saresti probabilmente rimasto beta a vita. Ma ora che il corretto comportamento e la giusta attitudine sono stati identificati e studiati, è molto più facile per l’uomo di oggi diventare alfa.

Diamo innanzitutto un’occhiata al maschio beta medio. Il principale tratto che lo definisce è la paura di inseguire ciò che desidera. Non vuole farlo perché pensa di non essere capace di ottenere ciò che vuole. Si preoccupa dei bisogni degli altri prima dei suoi. Accetta in silenzio di non essere rispettato. Cerca la propria identità in aree scorrelate con la sua mascolinità, come il suo lavoro alla scrivania. E’ passivo a letto e aspetta un permesso prima di aumentare l’intimità. Razionalizza il suo insuccesso con le donne (e nella vita) attribuendolo ad elementi al di fuori del suo controllo. Crede che il modo migliore per avere successo con le donne sia essere incredibilmente bello ed avere un sacco di soldi.

Il maschio alfa, d’altro canto, vive molto diversamente. Innanzitutto, fa sempre ciò che vuole. Non si preoccupa di rifiuti personali o fallimento sociale. I suoi bisogni, volontà e sentimenti vengono prima di quelli di chiunque altro. Non esistono giudizi, occhiataccie, o risate altrui che possano fermarlo dall’ottenere ciò che vuole. Non chiede il permesso. Se vuole fare sesso con una ragazza, usa la sua conoscenza e le sue abilità per fare in modo che succeda. Le sue azioni nascono dal desiderio invece che dall’insicurezza.

Il maschio alfa non si qualifica. Non spiega i suoi difetti ed i suoi fallimenti. Accetta sé stesso, in un modo o nell’altro. Non si vanta dei propri successi. Non ha bisogno di essere validato da una donna perché sa che lei non può dargli ciò che egli non può dare a sé stesso. Critiche e complimenti hanno solo un effetto temporano su di lui perché egli ha già accettato i suoi punti di forza e le sue debolezze.

Il maschio alfa non si cura di ciò che gli altri pensano di lui. Si presenta nel modo che lo fa sentire più comodo. Si interessa a qualcosa perché gli piace e gli si addice, non per essere trendy o perché è qualcosa che “dovrebbe” fare. Non si guarda allo specchio ogni dieci minuti per sistemarsi i capelli. Non si preoccupa di farsi finte abbronzature o depilazioni.

Il maschio alfa non chiede scusa per essere un uomo che ha bisogni sessuali. Non nasconde le proprie intenzioni con le donne, in modo che sappiano come fornirgli ciò che lui vuole. Se una donna non è a proprio agio con l’idea di fare sesso, egli ne trova una che lo sia. Non ha intenzione di aspettare che una donna serva i suoi bisogni. Non si preoccupa se una donna lo rifiuta a letto – se non lo ottiene da lei, lo otterrà da un’altra. Come essere sessuale, pretende che le donne lo siano altrettanto con lui.

Il maschio alfa vive nella propria realtà. Dirige l’interazione nel modo che preferisce controllando il ritmo e iniziando l’escalazione sessuale. Crede che sia nella natura della donna di sottomettersi ad un uomo forte. Capisce che se non si preoccupa lui dei suoi bisogni, neanche una ragazza lo farà. Non lascia che sia la donna a controllare l’interazione perché sa che il risultato sarà che lei otterrà ciò che vuole (attenzione e validazione) alle sue spese.

Il maschio alfa ha grosse aspettative dalle sue donne. Non fa qualcosa di carino senza aspettarsi di ottenere qualcosa. Pretende che una ragazza che meriti la sua attenzione sia fisicamente attraente, interessante e sessualmente sicura. Se una ragazza gli dice che sarà disposta a fare sesso solo dopo mesi di corteggiamento, non la seguirà. Rende chiaro che non è su questa terra per rifornirle di alcool e cibo gratis. Tutto ciò che lei ottiene da lui deve guadagnarselo.

E, cosa più importante di tutte, il maschio alfa è sempre disposto ad andarsene. Il suo potere sulle donne risiede nel tempo e nelle energie che egli sceglie di spendere con loro. Capisce che questa mentalità sarà notata dalle donne che incotra, e che come risultato loro lo tratteranno con cura e rispetto. Egli rende chiaro, controllando la quatità di attenzione che dà, che non è disposto a tollerare un atteggiamento irrispettoso o frigido. Se a lei non piace la sua attitudine, è libera di trovare qualcun’altro che la sopporti, perché lui sa che ci sono tante altre donne che sanno come comportarsi. Non importa quanto lavoro ha investito in una donna, egli non esiterà a lasciarla se lei non risponde nella giusta maniera.

13 pensieri su “Alfa e Beta

  1. Pingback: Esempio di comportamento beta | Alla scoperta di me

  2. Pingback: I comandamenti di Roissy | Alla scoperta di me

  3. Pingback: Best seller di Amazon per il 2012: 50 sfumature di “ve l’avevo detto io” | Alla scoperta di me

    • E’ questo il bello…..Non c’è ne modo, è una delle più raffinate fome di possesso
      che un uomo possa esercitare. Avrai altri uomini, ma lo ricorderai sempre con rammarico….
      Carino, no?

      • no…bello direi di no…perché è davvero difficile andare avanti…
        è bello quando tu sei l’alfa (ed io ammetto di esserlo)
        ma non quando sei tu stesso vittima dell’alfa (nemesi).

  4. In poche parole per quanto tu possa essere avanti mentalmente intelligente o geniale una percentuale altissima della popolazione è assolutamente preistorica nell’attitudine.
    Guardadìndomi attorno non stento a crederci.
    Sarà che sono un nomade in fuga dai preconcetti o forse solo uno abbastanza pazzo da rifiutare un ruolo solo perchè imposto dalla genetica sta di fatto che non mi sono rivisto in nessuno dei due prototipi “scimmia buona” “scimmia ignorante”
    Alla fine una scimmia con in mano la formula per salvare il mondo la userà come carta per pulircisi il culo.

    • Beh direi che il discorso intelligenza/ignoranza c’entra abbastanza poco.
      Da nessuna parte è scritto alfa=buono; beta=ignorante. Sono semplicemente 3 variabili distinte (posizione sociale, bontà, intelligenza).

  5. Io penso di essere un adolescente beta. QI sul 150, sindrome di Asperger e sempre in casa. Disprezzo gli alfa arroganti e spudorati, ma un po’ li invidio. Vuol dire che non avrò mai rapporti con l’altro sesso? Spero di no

  6. Il maschio alfa che è stato descritto è un modello di uomo che ha poco a che vedere con la realtà. Non ha ripensamenti e non ha rimorsi. Agisce senza riflettere. È più istintivo che riflessivo. Insomma, se si guarda al di là del successo con una donna, questo modello di uomo è inadatto alla vita vera. È un supereroe, uno con due palle così, che fa capire alla donne che comanda lui e sa sempre gestire la situazione. Secondo me un tipo di ragionamento del genere non è sinonimo di intelligenza. È sinonimo di incoscienza e arroganza, di mentalità che basa sull’apparenza il suo successo. Insomma è sinonimo di un Coglione come ce ne sono tanti. Se essere alfa vuol dire essere stupidi e fregarsene di tutto, non fa per me. Io sono un uomo ma la mia intelligenza mi porta a riflettere sulle cose. E non mi vergogno di questo, a costo di essere considerato beta da chi è abituato a ottenere tutto e subito.

    • Ma non credi che dire “nascere beta” sia una definizione poco concreta? Io penso che con beta noi intendiamo un uomo remissivo, che non è capace di mettere in mostra il suo valore. Alla fine basta qualcosa che lo smuova per rendersi conto di quali sono le abitudini che deve cambiare per valorizzarsi. Per come la vedo io è come per lo sport: si può nascere con una predisposizione per alpha o per beta, ma solo chi mantiene il proprio profilo nel tempo può definirsi in una condizione o nell’altra, con tante vie di mezzo. E più di tutto conta il peso che gli diamo noi: se siamo convinti di meritarci il beta, penseremo di appartenere a quella categoria e ci comporteremo come tali, perché la cosa più importante per la nostra mente non è la verità, ma non contraddirsi, anche se una cosa è sbagliata o ci fa male. Per curiosità, Cosmin 13 in che categoria ti identifichi?

Lascia un commento